Chiara Francini incontra il pubblico e presenta il libro: "Le querce non fanno limoni" - Rizzoli
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti.
introduce Angelica Furnari, libraia
Foyer del Teatro Trifiletti, Via Cumbo Borgia, Milazzo (ME)

CHIARA FRANCINI
Nata a Firenze e cresciuta a Campi Bisenzio, è un’attrice e una scrittrice. Collabora con «La Stampa» come editorialista.
Nella stagione teatrale 2024 oltre allo spettacolo Forte e Chiara, Francini continua a portare in scena Coppia aperta, quasi spalancata di Dario Fo e Franca Rame.
Nel giugno del 2023 fonda la produzione cinematografica Nemesis, insieme a tre soci. Coppia aperta quasi spalancata tratto dall'opera di Franca Rame e Dario Fo, per la regia di F. Di Giacomo è il primo film prodotto, scritto e interpretato dalla Francini. Il 28 agosto 2024 il film apre le Giornate degli autori all'interno della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
TRAMA:
«L'amore e la rivoluzione son fatti della stessa materia: passione, urgenza, sacrificio. Ma vanno curati, concimati, e ascoltati. Sennò ti scoppiano in mano.»
Le querce non fanno limoni è un romanzo storico, sì. Ma è anche un romanzo dell’esistenza, un romanzo che si interroga su cosa voglia dire resistere: all’ingiustizia, al disincanto, al dolore, al tempo. E lo fa con una scrittura insieme colta e piena di umanità, che accoglie ogni personaggio come fosse una storia vera, da proteggere. Perché una vita felice significa aver combattuto.
Le querce non fanno limoni è un romanzo epico, intimo e corale che attraversa cinquant’anni di storia italiana, tra la Seconda guerra mondiale e gli anni di piombo. Una storia di Resistenza, di passioni, di famiglie scucite e ricucite, di lotte che lasciano cicatrici, ma anche la forza di stare in piedi. Protagonista è Delia, ex partigiana, donna indimenticabile che affronta la guerra, l’amore e la perdita costruendo – pietra su pietra, voce dopo voce – un luogo reale e simbolico: il Cantuccio, rifugio concreto e ideale, spazio di condivisione, speranza e memoria. Attorno a lei e dopo di lei si muovono Irma, Mauro, Angela, Carlo, Sandro, Lettèria, Gigione e molti altri, personaggi vividi che si intrecciano in una narrazione tessuta come un arazzo di voci, dialetti, cicatrici e sogni. Ambientato tra Firenze e Campi Bisenzio, ""Le querce non fanno limoni"" dà corpo alla Storia con la “s” maiuscola – le torture a Villa Triste, la Liberazione, la strage di piazza Fontana, le contraddizioni della sinistra extraparlamentare – ma la filtra attraverso i gesti quotidiani, i silenzi, le pentole sul fuoco, le parole non dette. Ogni pagina è intrisa di una lingua viva che alterna lirismo e parlato popolare, una lingua che canta, piange, resiste. È un romanzo sull’eredità – politica, affettiva, ideologica. Sul modo in cui la memoria passa, si nasconde, si rivela. E sul coraggio di non farsi travolgere dal passato, ma di comprenderlo per poter andare avanti.