Giuliano Citti presenta i libri: "All'ombra del Matajur." e " I sussurri delle valli. " - Kappa Vu

All'ombra del Matajur. Le valli del Natisone tra realtà e illusione. Racconti di confine. Una raccolta di tredici racconti, graffianti frammenti di vite di uomini e donne che vissero e che ancora vivono in quella terra chiamata Benečija. Storie di un tempo andato, quando umani, piante e animali delle Valli del Natisone incrociavano il loro cammino nell'intricato sentiero dell'esistenza. Basati su testimonianze e storie di famiglia e di paese, ci portano in un mondo che ha vissuto a stretto contatto con la natura, e dove la gente ha dovuto apprenderne fin da subito le severe leggi, muovendosi in un delicato equilibrio sancito dal ritmo delle stagioni, imparando a vivere dell'essenziale. Gente forgiata da una vita di fatica e privazione, gli abitanti delle Valli del Natisone, arroccati in borghi sperduti e di difficile accesso, hanno saputo mantenere per secoli la loro indipendenza nella lingua e nei costumi. L'Autore ha voluto narrare queste storie «con l'umile intento di ridestare l'interesse per questa terra dal carattere magico, carica di vita e di tradizioni; certo che il turista, lo straniero, illah, una volta messo piede in queste Valli dalle sfumature antiche e misteriose, non riuscirà più a scordarle».
I sussurri delle valli. Voci raccolte nel vento tra boschi, borghi e prati. Racconti delle Valli del Natisone. Una nuova raccolta con dodici racconti, pennellati nelle varie gradazioni della vita: mestieri, pensieri, tradizioni, personaggi, storia e memoria di luoghi dal fascino antico, di un passato recente eppure lontano, da ascoltare tra le andane del fieno e i riverberi del fiume, tra le strette vie di paesi aggrappati alla montagna e i fuochi d'inizio estate. Dodici storie che, mormorate dal vento, narrano la vita di un tempo andato in quell'angolo del Friuli Venezia Giulia conosciuto con il nome di Valli del Natisone. Ci raccontano di donne, uomini, piante e animali che hanno vissuto seguendo il duro insegnamento della montagna, che hanno fatto dell'essenziale la loro regola di vita. Ascoltando questi sussurri, borghi ora vuoti tornano a riempirsi delle voci del passato ed eventi ormai dimenticati riaffiorano dal silenzioso oblio del tempo. Ma per udire i sussurri delle Valli ci si deve fermare; fermare e, semplicemente, ascoltare. Il mondo è cambiato e sta tuttora cambiando ad un ritmo impressionante. Un ritmo troppo veloce per starvi al passo e sono certo che molti di noi, me compreso, rimarranno indietro. Ma, in fondo, rimanere indietro non mi preoccupa, anzi. Probabilmente è ciò che voglio. (L'Autore)