Roberto Parodi presenta il libro: "Facciamoci riconoscere"- TEA
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili
Interviene con l'autore Annarita Briganti
L’autore da mezzo milione di follower sui social torna con un libro per trovare il proprio stile, distinguersi dalla massa e arricchire il proprio spirito.
Roberto Parodi ha fatto del movimento e dell’oltrepassare le frontiere una scelta di vita: nel lavoro, sulle strade, con la musica, con la sua attività pubblica e da ultimo con i suoi video, la cui popolarità è stata immediata e dilagante. Ora ha deciso di mettere su carta un po’ di quello che ha imparato in tutto questo movimento per essere e rimanere se stessi, avendo come unica regola quella di mantenere sempre la dignità, la correttezza e l’indipendenza nelle opinioni. Ne è nato un libro pieno di consigli e semplici suggerimenti su cosa fare e soprattutto cosa evitare (nei rapporti con gli altri, nel vestire, nel comportarsi), a chi ispirarsi e soprattutto da chi fuggire come la peste (gli ipocriti, i fasulli, i manipolatori). In breve, un libro agile, divertente e diretto su come avere uno stile, personale, originale, riconoscibile.
«Non è difficile trovare il proprio stile; ognuno ce l’ha ed è quello che dovrà seguire, magari evolvendosi nel tempo ma sempre in modo personale, senza copiare bovinamente ciò che si vede in giro. E allora facciamoci riconoscere, ma per come siamo noi, non per la nostra capacità di imitare gli altri».
Roberto Parodi è ingegnere, scrittore e giornalista. Libero pensatore, più decadente che snob, si sente moderatamente conservatore con episodiche scivolate verso l’anarchia. Ha compiuto grandi viaggi overland in moto attraversando l’Africa, l’Asia e il Sudamerica alla scoperta di luoghi remoti e avventurosi dove la componente tecnica del mezzo si fondeva con l’avventura letteraria. Queste strade lo hanno ispirato nella scrittura di molti suoi libri e romanzi, dal Cuore a due cilindri a Scheggia, Controsole, Chiedi alla strada e Tropico dei perdenti.
Incidentalmente ha anche condotto programmi televisivi di viaggio come Born To Ride sulle reti Mediaset e Diario della motocicletta su RAI2 ed è stato direttore della rivista Riders per diversi anni. In continua evoluzione, è facile incontrarlo a Milano come in Africa, alla guida del leggendario Naftone, una vecchia Range Rover Classic azzurra. Come per tutti i viaggiatori overland, il suo futuro può sempre cambiare verso nuove sfide, ma certamente non su una stramaledetta auto elettrica