Giuseppina Torregrossa presenta il libro: "La Santuzza è una rosa" - Feltrinelli
In collaborazione con Scordia.Info
Sarà presente l'autrice. Dialoga con Alfredo Paternò - Modera il giornalista Lorenzo Gugliara
Ex Pescheria Comunale, Scordia CT

Il libro:
Viciuzza e Rosalia si conoscono nei vicoli di Palermo eppure, nonostante la miseria che le circonda, quando scherzano e si confidano si spande attorno a loro un profumo intenso di rosa. Perché Rosalia non è solo una coetanea di Viciuzza, una ragazzina povera quanto lei, ma è la Santuzza che il popolo invoca nel bisogno.
Viciuzza non ha una madre che le voglia bene e se sul suo piatto arriva qualche fava da farci una purea è grazia ricevuta, ma ha un candore che le privazioni non possono intaccare e che le vale il soprannome di “Babbasuna”. L’incontro con santa Rosalia nel 1614 intreccia un’amicizia che durerà tutta una vita.
Intanto il gesuita padre Cascini, ignaro di questo legame speciale, è impegnato nell’“ideuzza” di dotare santa Rosalia di una genealogia illustre che la faccia discendere da Carlo Magno, per renderla accetta alla nobiltà e all’alto clero. E scomoda per la sua iconografia nientemeno che il fiammingo van Dyck. Fra spie vaticane e le ombre della Riforma protestante, è proprio questo gesuita malandato ma tenace a salvare Viciuzza dalla strada, con l’aiuto delle sue impareggiabili aiutanti, le suore Mano destra e Mano sinistra, e a trovarle sistemazione presso la grande pittrice Sofonisba Anguissola.
Nel 1624, quando sopra Palermo si abbatte la peste con il suo fetore insopportabile, di santi – anzi, di sante patrone – ce ne sono ben quattro, ma nessuna sembra godere della fiducia del popolo. Solo la Santuzza può compiere il miracolo più grande e mettere in salvo la città e i suoi abitanti. Ed ecco che l’“ideuzza” di padre Cascini finalmente prende forma, con l’aiuto di una Viciuzza ormai più matura e consapevole.
Giuseppina Torregrossa scrive un romanzo vivacissimo e pieno di ironia, dove Palermo è il centro di macchinazioni ordite da Nord a Sud, da Anversa a Roma, fra spiritualità, amicizie, arte e potere.
“Rosalia si è opposta al matrimonio con Baldovino, ha vissuto come voleva, perciò la amiamo, perché è un esempio, una speranza.
Pure per noi prima o poi le cose dovranno cambiare.”
L'Autrice:
Scrittrice italiana (n. Palermo 1956). Laureata in medicina presso l’università di Roma “La Sapienza”, specializzata in ginecologia ed ostetricia, ha conseguito un dottorato di ricerca in perinatologia. Ha lavorato presso la clinica ostetrica dell’università di Roma – policlinico Umberto I e si è occupata attivamente, tra l’altro, della prevenzione e cura dei tumori al seno. Ha collaborato a molti quotidiani e riviste con articoli di divulgazione scientifica. Impegnata nel volontariato, ha esordito come scrittrice nel 2007 con L'assaggiatrice, e l’anno successivo ha vinto il premio opera prima "Donne e teatro" di Roma per il monologo teatrale Adele. Nel 2015 ha vinto il premio Baccante. Tra i libri pubblicati: Il conto delle minne (2009), Manna e miele, ferro e fuoco (2011), Panza e prisenza (2013), La miscela segreta di casa Olivares (2014), A Santiago con Celeste (2014), Il figlio maschio (2015), Cortile nostalgia (2017), entrambi nel 2018 Il basilico di Palazzo Galletti e L'assaggiatrice, Il sanguinaccio dell'immacolata (2019), entrambi nel 2021, Al contrario e Morte accidentale di un amministratore di condominio, e Chiedi al portiere (2022)