Libro
Mar, 26 Ottobre Ott 2021 1800

Giovanni Rinaldi presenta "C'ero anche io su quel treno" (Solferino)

N. Puntillo, G. Nappui, G. Di Vicino, V. e L. Maione

RINALDI

«I bambini affamati erano tanti. Cominciava il tempo umido e freddo e non c’era carbone. I casi pietosi erano molti, moltissimi. Bambini che dormivano in casse di segatura per avere meno freddo, senza lenzuola e senza coperte. Bambini rimasti soli o con parenti anziani che non avevano la forza e i mezzi per curarsi di loro». Così scrisse Teresa Noce, dirigente dell’Udi, Unione donne italiane, che fu l’anima del grande sforzo collettivo avviato all’indomani della Seconda guerra mondiale per salvare i piccoli del Sud condannati dalla povertà. Li accolsero famiglie del Centro-Nord, spesso a loro volta povere ma disposte a ospitarli per qualche mese e dividere quel che c’era. Giovanni Rinaldi raccoglie queste storie da oltre vent’anni: partendo dalla sua terra, il Tavoliere delle Puglie, ha viaggiato in ogni regione d’Italia parlando con tanti ex bambini dei «treni della felicità». Con le loro voci e un’accurata ricostruzione storica disegna un mosaico di testimonianze di prima mano, divertenti e commoventi: il ritratto di un’Italia popolare eppure profondamente nobile.

Giovanni Rinaldi (Cerignola, 1954) è uno storico e ricercatore italiano, vive e lavora a Foggia, anche nell'ambito della comunicazione visiva e la produzione grafica editoriale. È autore, con il regista Alessandro Piva, di un progetto di ricerca di storia orale sull'accoglienza ai bambini negli anni '50 per la realizzazione di un cortometraggio, Pastanera. Da questa ricerca è nato il reportage narrativo "I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due Italie" (Ediesse 2009). È appunto la ricostruzione di alcuni aspetti della storia di bambini del sud in gravi condizioni economiche, che furono affidati (per mesi o anni) a famiglie contadine del nord, per iniziativa dell'UDI e del PCI nel dopoguerra[9] (ricerca diffusa in Rai anche da Unomattina e da Fahrenheit, Radiotre. È fondatore e direttore dell'Associazione culturale “Casa Di Vittorio”, con la presidenza della sen. Baldina Di Vittorio.