Libro
Mer, 23 Giugno Giu 2021 1800

Roberto Lumuli Gaudioso presenta "Squittii", Oedipus Editore

Melania Panico, Francesco Terracciano, Bruno Di Pietro

Squittii

Non si può sorvolare sul fatto che la traduzione e la tradizione di una cultura “altra” siano parti integranti del retroterra dell’autore e di questo progetto. Roberto Gaudioso è uno studioso di lingua e cultura swahili, allievo del poeta tanzaniano Kezilahabi e in Squittii c’è tutto questo. Innanzitutto la poesia di Roberto è piena di inserti linguistici di varia natura, il che potrebbe far inizialmente pensare a uno sperimentalismo fine a se stesso ma non è mai così. Anche quando traduce, il poeta non è mai traduttore di se stesso ma offre in nota al lettore una traduzione possibile, interlineare. Dobbiamo sempre tenere presente che il lavoro di Roberto non ha a che fare con il “tradimento” ovvero ciò che si pensa normalmente debba essere una traduzione: traduzione è per Roberto Gaudioso scrivere altra poesia o scrivere daccapo ma rispettando la parola dal punto di vista poetico e non dal punto di vista linguistico. Tante volte ho avuto modo di interfacciarmi con lui sulla questione del rapporto tra lingua e poesia, per arrivare poi alla conclusione che la poesia è oltre la lingua: “tradurre per me in me non senza eruzioni/ e bradisismi perdono resto noncolpevole/ con la mia colpa viva un tempo arriverà/ a spazzar via le distanze io il mondo”.